Anzitutto una premessa.
Avete mai notato come quando ascoltiamo una pagina di Vangelo sembra che quella pagina sia stata scritta il giorno prima, sentendola pienamente attuale con il momento storico e spirituale che stiamo vivendo?
All’inizio della pagina evangelica di questa domenica, nel tempo pasquale, l’evangelista Giovanni inquadra il “momento” e sottolinea che gli apostoli erano riuniti in un luogo “con le porte chiuse”! Ma guarda un po’…oggi siamo “costretti” nelle nostre case a “porte chiuse”, oggi celebriamo la Messa “a porte chiuse”!
Cosa vorrà dire? I discepoli erano a porte chiuse perché avevano paura, in quanto Gesù era stato messo in croce, poi avevano trovato il sepolcro vuoto,…temevano di essere loro stessi perseguitati dai Giudei, pensavano fosse tutto finito!
Oggi siamo “a porte chiuse” a causa di un virus,…siamo spaventati, non sappiamo come sarà il domani, ci manca una risposta certa.
Le risposte operative dal punto di vista sanitario arriveranno dagli esperti, ma risposta “vera”, dal punto di vista della fede può arrivare solo da Colui che ci ha donato la fede e la salvezza sulla Croce.
Può arrivare solo da Gesù, Colui che è Risorto.
Non sappiamo quanto resteranno chiuse le porte delle nostre case e dei nostri ritmi quotidiani, non sappiamo quanto resteranno ancora chiuse le porte delle chiese…sappiamo una cosa sicura: abbiamo bisogno, soprattutto in questo tempo, che vengano aperte le porte del nostro cuore, della nostra fede.
E questo lo può fare solo Gesù Cristo e lo possiamo fare noi, accogliendo con gioia e con grande fede il Signore nei nostri cuori e nella nostra vita.
Quante lamentele, in questo periodo di emergenza anche nei nostri atteggiamenti di fede: “perché il Signore premette questo?”, perché non ascolta le nostre preghiere?…in realtà il Signore è già entrato nelle nostre case, ha già scardinato le porte dei nostri cuori, ogni giorno, ogni attimo si fa presente nella nostra vita con lo stesso saluto con cui ha salutato i suoi discepoli nel Cenacolo: “Pace a Voi!”
Il Risorto porta la pace nelle nostre case, magari proprio in queste giornate in cui possono verificarsi momenti di tensione o di stanchezza. Gesù porta la certezza in questi momenti in cui sembriamo camminare al buio, nell’incertezza del domani, Gesù porta la remissione dei nostri peccati, Gesù porta il futuro, anche se non sappiamo come sarà il domani.
E guardiamo con simpatia anche Tommaso, che non ha creduto subito, voleva “vedere”, “toccare con mano”…lo guardiamo con simpatia perché i nostri atteggiamenti umani ci avvicinano di più a lui, quando vogliamo vedere risultati, quando vogliamo toccare con mano, quando “non ci fidiamo” nemmeno del Vangelo…e con Tommaso in questa domenica del tempo pasquale facciamo la nostra bella professione di fede: “Mio Signore e Mio Dio!”…è la speranza del cristiano! E’ la certezza di oggi e di sempre!
Buona Domenica!